2014
Il mio 2014, come da copione, è stato una merda. Diviso e sgretolato in tante parti, mi sveglio a gennaio con trenta gradi circa, dopo una notte passata al quattordicesimo piano di un palazzo di New Manila a guardare i razzi che quasi raggiungevano la finestra esplodendo in mille scintille rosse. La sera prima parlavo di un concerto punk di beneficenza a favore dei pitbull, pitbull utilizzati in combattimenti di cani clandestini.
Accompagnandomi in là di qualche settimana con una serata hip hop / metal al Tomato Kick di Timog Avenue, serata finita tra pianti e sommosse, e serate passate in casa tra pianti e scommesse, che tutto sarebbe andato per il meglio, invece poi non lo è stato.
Ho ascoltato “Their satanic majesties” dei The Brian Jonestown Massacre per la prima volta, o forse non era la prima volta, la canzone Anemone ancora mi rimbalza nel cervello e non ho mai capito se fosse la stessa della sigla di Boardwalk Empire, che guardavamo sempre a casa un paio d’anni fa. Questo blog ha compiuto due anni e neanche me ne sono accorto, preso tra che cosa poi alla fine, l’ansia di inseguire un’epoca che ci hanno affibbiato, che già non sentiamo più nostra.
Quella canzone era accesa mentre facevamo la doccia, ma non si sentiva tra le mura spesse di cemento e la mente concentrata a non calpestare blatte a piedi nudi. La canzone scrostava le pareti e le scale polverose dove dormiva il gatto, mentre fuori il vicino sparava reggaeton mentre saldava composizioni improponibili che vendevano bene. Altre volte suonavano invece A place to bury strangers (Keep slippin away, la colonna sonora di questo post), rimbombava nelle lastre di compensato appese ai muri che sarebbero crollati di lì al prossimo terremoto, musica da ragazze secondo me, mentre inalavamo vapori tossici della resina che si seccava, e l’umidità ci avrebbe sciolti vivi. Suonavano i Compulsive Gamblers, i Black Rebel Motorcycle Club, gli Sleep, i Misfits, nell’ombra dei loro cappellini teschiati, i Dead Skeletons, gli Shellac, ancora “Excellent Italian greyhound”, che “Dude incredible” non era ancora uscito.
Poi c’è stato un grosso incidente aereo, le fiamme, lo scontro fortissimo, le lamiere che si contorcono, il trauma cranico. Mi risveglio ancora in stato confusionale, tanti alberi, le strade vuote, la gente tutta uguale. Sto in camera, forse sto fuori, dove sono, ancora non lo capisco bene.
Come accade riguardo al blog, disvelo altre tarde rivelazioni. Scopro con colpevole ritardo “Raudo” dei Gazebo Penguins, ogni volta che lo riascolto è come il violino per la creatura di Frankenstein Jr, è il disco che mi aiuta a non uscire completamente di testa, è il disco che mi fa uscire completamente di testa.
Scopro dopo due anni che gli Sleeping People hanno pubblicato un nuovo EP, intitolato “Notruf”, copertina dell’anno. Trovo un lavoro, sono sempre un reietto della società ma ora ho una scusa migliore per lamentarmi e per far finta di non esserlo. La Femme – “Psycho tropical Berlin” è il mio disco dell’estate, che segna un po’ la rinascita, non l’oblio, ma la morte, e quindi la conseguente rinascita, magari fossero la stessa cosa. Copertina dell’anno a pari merito, è il disco grazie al quale guardo il lago da una casa sull’albero, grazie al quale mi sento nuovamente parte di un tutto. La stessa sensazione mi accompagna al concerto dei C.S.I., e poi a quello di Nick Oliveri, e poi a quello di Buzz Osborne, e poi a quello di Inoki Ness.
Nel frattempo ho due attacchi di panico, a distanza di circa sei mesi l’uno dall’altro. Il mio nonno più anziano è morto. Ho letto 2666 di Bolaño. Ho letto altre cose che non mi ricordo bene, Kurt Vonnegut e Aldus Huxley. Ho viaggiato con “Cystema solari” di Uochi Toki + Nadja. Ho scoperto diverse altre cose: ad esempio che non riesco a trovare conclusioni. Non ci riesco nella mia vita, nelle relazioni, nella frase del secondo paragrafo, in questo articolo.
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oh, anch’io ho scoperto raudo con colpevole ritardo e ora non esce dal lettore, pensa te la vita, ci sono che cose che arrivano quando devono arrivare e ti sommergono, capiscici qualcosa. 2014 di merda condiviso (ma la merda sciolta, che quando guardi la tazza bestemmi). non ti conosco, ma ti do una pacca sulla spalla. ciao.